La nostra Mission
Seminiamo un futuro insieme a chi vive nell’urgenza del presente.
Riconosciamo e valorizziamo la piena dignità umana alle persone e alle comunità a cui è stata e viene costantemente rubata
Il “Ser Mais” – “Essere di Più” è diritto/dovere di ogni uomo e di ogni comunità.
Per questo operiamo affinché anche gli emarginati, anche gli ultimi abbiano la possibilità di sviluppare la loro dignità di uomini/donne e di comunità locale, radicati nella loro storia e proiettati nel loro futuro.
L’uomo fa la sua fortuna, diceva il saggio. Ma se è costretto tra le maglie dell’ingiustizia sociale, spesso non ha margine di movimento.
Per questo cooperiamo insieme alle persone in difficoltà affinché trovino uno spazio fertile in cui seminare il loro futuro e far fiorire le loro risorse.
La nostra Vision
Un mondo più giusto, fraterno, solidale.
Sembra banale? Andiamolo a chiedere a chi non ha più un tetto sulla testa, a chi si è ritrovato a vivere in una condizione di schiavitù, a chi ogni giorno si sveglia e non sa se riuscirà a sfamare i propri cari. A chi vorrebbe sognare, ma è un lusso che non può permettersi.
In un mondo in cui anche sognare è un privilegio, alzare la bandiera dell’utopia è un gesto rivoluzionario.
Rispetto
Non aiutiamo:
cooperiamo.
L’autodeterminazione può avvenire solo nel rispetto delle proprie caratteristiche e delle proprie risorse. La nostra regola è: “Mai portare da fuori quello che si può trovare in loco. Mai utilizzare qualcosa al di sopra delle capacità tecniche che si trovano in loco. Mai accettare che qualcuno diventi dipendente di altri a causa delle risorse e degli strumenti utilizzati”.
Consapevolezza
Non insegniamo: ascoltiamo e dialoghiamo.
L’emancipazione nasce dal pensiero critico. Che significa essere in grado di andare oltre i giudizi e i pregiudizi, tentare di comprendere la complessità senza appiattirla o accettarla in ogni suo lato. Educare non significa impartire una lezione, significa “tirare fuori”: qualcosa che già c’è, ma non sa ancora di poter fiorire. In questo cammino non siamo soli: ci rifacciamo costantemente a Gesù di Nazareth al suo insegnamento/esempio e a Paulo Freire e alla sua Pedagogia degli Oppressi e della Speranza.
Partecipazione
Non risolviamo i problemi: partecipiamo ai problemi.
Pensiamo che il nostro ruolo sia quello di accompagnare, non quello di guidare. Vogliamo condividere già dal primo passo il cammino verso la liberazione culturale, sociale, economica, partendo dalla stessa loro situazione di povertà e sofferenza. Non esiste gerarchia, ci impegniamo a instaurare un rapporto paritario con ogni individuo e comunità che incontriamo.
Nasce il Granello di Senape, grazie ad un gruppo di amici sostenitori di Giuliano Testa, il Fondatore, nelle sue opere missionarie in Africa.
L’Associazione costruisce i primi pozzi d’acqua in Niger, e comincia a lavorare in Costa d’Avorio, occupandosi in particolare del settore scolastico, sanitario e lavorativo.
Acquisiamo il titolo di Organizzazione di Volontariato e diventiamo soci della bottega del Commercio Equo e Solidale di Sanremo.
Avvio di un progetto di accoglienza a Bra (CN) con l’acquisto di una cascina e l’apertura di una casa per migranti senza permesso di soggiorno e/o italiani in difficoltà.
Inizio della collaborazione con la Croix Glorieuse con l’inizio di un progetto riguardante gli orfani dell’AIDS. Collaborazione che durerà fino al 2000.
Italia, inizia il lavoro con le donne vittime di tratta a scopo sessuale.
Avvio del progetto nelle periferie di Antananarivo ed incontro con l’Associazione Tsinjo Aina, che ci fa scoprire l’importanza strategica dei “piccoli gruppi".
Entriamo in contatto con i villaggi rurali sulle coste del lago Kivu, dove i locali diventano non solo i portavoce dei bisogni ma i veri protagonisti dei progetti del Granello.
L’Associazione costruisce i primi pozzi d’acqua in Niger, e comincia a lavorare in Costa d’Avorio, occupandosi in particolare del settore scolastico, sanitario e lavorativo.
Il progetto viene chiuso a causa dell’ impossibilità di dialogo con le strutture locali.
Progetto inizialmente legato all’acqua che poi si è sviluppato, come tutti gli altri, sui settori quali: scuola, sanità e lavoro.
Apertura del Centro Professionale GdS con 6 filiere formative.
Inizio del progetto “Senza fissa dimora” in collaborazione con altre associazioni del territorio.
Trasformazione della ONLUS in OdV con adeguamento statutario alla nuova legge sul terzo settore e approvazione di un nuovo regolamento interno.
L’inizio della pandemia Covid 19 ci ha costretto ad un ripensamento generale dei rapporti interni ed esterni dell’Associazione. È stato necessario acquisire strumenti e conoscenze tecnologiche per permetterci di continuare ad incontrarci e a monitorare i Progetti associativi.
In questo anno abbiamo principalmente cercato di ampliare la nostra compagine associativa: soci e volontari. Sul versante dei nuovi volontari, grazie alla fattiva collaborazione dei Centri Servizi Volontariato, abbiamo ottenuto ottimi risultati con l’ingresso di 10 nuovi volontari che si sono inseriti nei vari ambiti associativi.
Insieme siamo più forti
Daniela Nardi
Luca Gemignani
Cesare Fiorillo
Daniela Formento
Scuola di italiano a Roma
Scuola di italiano L2 per migranti a Roma…
Senza fissa dimora a Roma
Un piccolo gesto per le persone senza fissa dimora che si trovano in estrema difficoltà.
Strada della Speranza
Un cammino di rinascita verso una vita dignitosa. Un progetto che nasce a Bra nel 1999.